In questi mesi si è aperto un dibattito/confronto sulle modalità con le quali si sono dovute gestire la scuola e la didattica, modalità intense e complesse tanto quanto complesso è stato il periodo difficile che abbiamo vissuto.

Alla domanda: come l’Istituto Leopardi ha affrontato questa situazione?

Risponderei in un modo semplice: come una sfida!

Nei 70 anni di presenza nel campo della istruzione e formazione a Milano il nostro Istituto si è sempre distinto con offerte formative all’avanguardia capaci di dare una risposta adeguata alle richieste di preparazione dei suoi studenti, allineate alle esigenze del tempo.

Questo ha creato giuste aspettative da parte di studenti e famiglie per capire e valutare quale risposta avremmo dato: da qui la sfida che non volevamo e non potevamo perdere.

  1. La prima scelta è stata quella di affrontare da subito la situazione non come temporanea, ma già presupponendo una impostazione da seguire fino a fine anno per dare continuità e stabilità alla proposta didattica.
  2. La seconda scelta è stata quella quella di perfezionare l’uso del digitale già in funzione da otto anni. Dopo un breve monitoraggio con risposta positiva e univoca dei docenti, già in possesso di un tablet, come tutti gli studenti della scuola secondaria di I e II grado, si è potuto iniziare a pieno ritmo le lezioni con orario completo.
  3. La terza scelta ha preso in esame le differenze di modalità di gestione didattica nelle lezioni a distanza che prevedono diverse regole di distribuzione del tempo lavoro prendendo atto dell’oggettiva difficoltà degli studenti a rimanere per lungo tempo davanti ad un video. Abbiamo quindi adottato una impostazione più coinvolgente che stimolasse i ragazzi alla partecipazione, abbiamo dosato con attenzione il lavoro domestico per ridurre il numero complessivo di valutazioni rispetto alle lezioni in presenza e lasciare più tempo al lavoro “in classe”.
    È stato anche importante anche curare le relazioni personali con gli studenti per non farli sentire soli ad affrontare le inevitabili difficoltà, anche psicologiche, e dare loro sempre il necessario appoggio.
  4. La quarta scelta  è stata quella di predisporre una programmazione didattica che portasse gli studenti a completare i programmi previsti per il loro livello di classe. L’esito degli Esami di Stato, a luglio 2020, per i 119 studenti e studentesse delle superiori che li hanno affrontati è stato entusiasmante e di grande soddisfazione: una media di 81/100, con 13 valutazioni di eccellenza.

A livelli diversi, grazie alla grande collaborazione dei genitori, e con una  progettazione diversa, hanno avuto lezioni a distanza anche tutti gli studenti della scuola primaria con un modello che prevedeva una organizzazione in piccoli gruppi per ridurre il tempo d’uso del tablet, come consigliato anche in ambito medico, ma anche in questo caso i con programmi sono stati completati.

Qualche connessione anche con la scuola dell’infanzia, due volte alla settimana, che ha permesso di tenere vivo il collegamento con la scuola e il rapporto con gli educatori. Indimenticabili i visini sorridenti dei bambini al primo collegamento felici di potersi rivedere, pur a distanza.

Per chiudere questa mia comunicazione, tra i tantissimi messaggi di apprezzamento ricevuti dai genitori di ogni ordine di studi, ne ho scelto uno che ritengo importante per far comprendere come abbiamo svolto il nostro compito di docenti educatori in questa difficile situazione:

“in questi ultimi mesi così difficili ancora di più vi abbiamo sentiti vicini e con la vostra capacità e competenza siete arrivati nelle case degli studenti. I nostri figli in particolare non si sono mai sentiti persi, ma si sono sentiti sempre seguiti, e accompagnati, e anche se virtualmente, hanno sempre avuto la consapevolezza di fare parte di un gruppo, del loro gruppo. Senza contare che hanno egregiamente svolto il programma da fare”.

Un grande grazie a tutti i nostri docenti e allo staff: missione compiuta.